La laserterapia si basa su un principio molto semplice e antico, noto già all’epoca degli antichi Egizi, ovvero che il calore e la luce hanno effetti terapeutici
sul nostro organismo.
Rispetto ai bagni di sole praticati durante l’antichità, come si può immaginare la tecnologia su cui si fonda la laserterapia è molto più evoluta ed è stata
resa possibile solo dopo le scoperte di Albert Einstein e dei fisici operanti nel secondo dopoguerra.
Come accennato prima, infatti, solo a partire dalla seconda metà degli anni ‘70 la tecnologia Laser applicata al campo medico ha visto crescere la sua
diffusione, fino a diventare un perno della fisioterapia riabilitativa.
Non ci soffermeremo, in questo contesto, sulle diverse tipologie di laser disponibili (laser continui e laser pulsati), né sulle caratteristiche che lo
contraddistinguono (Monocromaticità, Brillanza, Coerenza, Unidirezionalità) perché si tratta di informazioni tecniche alquanto ininfluenti per un paziente
che deve sottoporsi ad una seduta di laserterapia.
In cosa consiste la laserterapia
La Laserterapia non si basa sullo sviluppo di calore, come erroneamente si potrebbe pensare, ma sugli effetti fotochimici e fotobiologici provocati nelle
cellule e nei tessuti interessati.
Secondo numerosi studi condotti nel corso degli anni, è stato osservato che se la luce Laser è somministrata in giuste dosi, si ottiene una stimolazione
di certe funzioni cellulari, soprattutto se le cellule in questione presentano dei danni o dei difetti.
In effetti, la cellula stimolata dal Laser tende a ricaricarsi di energia. In questo modo, se appare danneggiata a causa di una infiammazione, di un trauma
o di una patologia, può tornare alla sua funzione primaria.
In parole semplici, grazie alla laserterapia le cellule possono ripararsi.
Si tratta di un processo, in qualche modo, opposto ad altre terapie che intervengo a livello cellulare, come la
chemioterapia o la radioterapia (opens in a new tab),
che mirano invece a distruggere le cellule malate.
Come funziona la laserterapia
La laserterapia si effettua tramite l’impiego di un macchinario, le cui fattezze variano a seconda del modello e delle modalità di utilizzo.
In effetti, esistono strumenti che possono richiedere o meno l’intervento diretto del terapista per tutta la durata della seduta.
Gli scopi della laserterapia sono sostanzialmente due:
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• antidolorifico;
• antinfiammatorio.
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Sarà il medico, di concerto con il fisioterapista, a stabilire la durata e il numero di sedute a cui sottoporsi.
Quali sono le applicazioni pratiche della laserterapia
Nella parte iniziale dell’articolo abbiamo accennato alle molteplici applicazioni della laserterapia.
Vediamole, ora, nel dettaglio.
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• Artrosi
• Sciatalgie
• Poliartriti scapolo-omerali, delle mani e dei piedi
• Epicondiliti
• Artrosi dell’anca nelle fasi iniziali
• Gonalgie con e senza versamento
• Torcicollo
• Lombaggini
• Miositi
• Stiramenti e strappi muscolari
• Distorsioni articolari
• Epicondiliti
• Tendiniti
• Contusioni
• Ematosi ed ecchimosi
• Borsiti
• Edemi venosi
• Postumi di flebite
• Dermatosi varicose
• Ulcere varicose
• Herpes
• Zoster
• Acne cistica
• Esiti di acne
• Particolari casi di dermatiti
• Riabilitazione motoria articolare dopo la rimozione di apparecchi gessati o interventi chirurgici ortopedici
• Sinusiti
• Ipertrofia dei turbinati
• Riniti ribelli
• Faringiti croniche
• Gengiviti
• Crisi emorroidarie acute
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Conclusioni
Come si può notare la laserterapia è molto diffusa nel campo medico, e può essere prescritta per numerose patologie o terapie riabilitative e antidolorifiche.